La mia carriera nella difesa dei diritti umani è iniziata precocemente, come volontario presso il Comitato Helsinki Montenegrino per i Diritti Umani. Come coordinatore di un gruppo giovanile, ho organizzato Scuole di Diritti Umani per giovani in tutta la regione balcanica, promuovendo consapevolezza e azione tra le nuove generazioni. Questa esperienza formativa mi ha spinto a intraprendere gli studi in giurisprudenza, e successivamente sono stato assunto dall'OSCE come osservatore di processo mentre ero ancora studente.

Il mio primo incontro con i casi penali è avvenuto in tribunale, seduto tra il pubblico e osservando un dettaglio apparentemente piccolo ma significativo: se l’imputato fosse stato portato davanti al giudice con le manette. Solo anni dopo ho compreso pienamente le implicazioni più profonde di tali dettagli procedurali e il loro impatto sulla dignità umana e sull’equità del processo giuridico.

Oggi sono un avvocato penalista attivo in Montenegro, rappresentando i miei clienti sia nei tribunali nazionali che davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani a Strasburgo. Le mie aree di competenza comprendono il diritto dei diritti umani e la cooperazione internazionale in materia penale.

La rapida digitalizzazione di ogni aspetto della vita ha avuto un profondo impatto sui procedimenti penali. Sempre più spesso, i casi si basano su prove elettroniche e materiali ottenuti transnazionalmente da applicazioni criptate, aggiungendo complessità alle strategie di difesa. Questi casi richiedono una stretta collaborazione tra avvocati di diverse giurisdizioni, una sfida che affronto quotidianamente.

In un’epoca in cui la disinformazione è diffusa, l'accesso a informazioni precise e affidabili è fondamentale. Lavorare con i miei colleghi nel Joint Defense Team ha non solo ampliato le mie conoscenze e competenze, ma mi ha anche preparato ad affrontare con fiducia questi casi complessi e transnazionali. Insieme, forniamo una difesa unificata e ben informata per i nostri clienti in tutto il mondo.